giorno 42 - 1 ottobre 2006 
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Newport mi ricorda molto i villaggi di pescatori del New England, a parte i leoni marini che popolano il porto. Li abbiamo osservati per un bel po' mentre si stiracchiavano al sole e facevano dei versi a metà tra il latrato di un cane e il raglio di un asino, ma con un qualcosa che mi ricorda anche i gufi. Oggi scendiamo lungo la costa, frastagliata e scoscesa, nella speranza di trovare anche qualche spiaggia.

L'oceano a volte è proprio pacifico, mentre in altri punti è di un incazzato bestiale e urta gli scogli e le rocce laviche cadute in acqua millenni or sono durante un'eruzione, gettando la schiuma delle onde ad altezze impressionanti, penetrando tra le cavità delle rocce per uscirne dall'alto a spruzzi. Arriviamo ad una formazione rocciosa detta l'Abisso del diavolo che in effetti la dice tutta. Una gola profonda, un vero e proprio baratro scavato dall'acqua marina nella roccia. Proseguiamo lungo la strada panoramica costiera con tanto di cartelli che segnalano la presenza di biciclette (non ne vediamo manco una, il tempo minaccia), ma che comunque so per certo essere una meta prediletta per i cicloturisti seri: 550 km da Astoria appena a nord di Portland fino a Brookings al confine con la California. Il pezzo che abbiamo fatto ieri tra Lincoln City e Newport è più frastagliato, oggi incontriamo un numero infinito di parchi statali, letteralmente uno dopo l'altro e ci diventa praticamente impossibile fermarci a tutti. Ne scegliamo alcuni a caso, fino a raggiungere il Capo Perpetua. Molto affascinante soprattutto visto dall'alto, la strada si contorce e sale a curve strette per un bel po' (ah! ecco perché mancano i ciclisti!). Ci fermiamo dietro una curva a vedere il paesaggio che ci sta alle spalle, con il faro nei pressi della grotta dei leoni marini. Qui si paga l'ingresso per scendere 60 m con un ascensore all'interno della grotta e vedere i leoni marini che vengono qua a svernare - una sorta di Riviera Ligure per i leoni marini che passano invece i mesi estivi nelle acque più calde del sud della California. Negli anni '20 una proposta di legge aveva chiesto lo sterminio totale dei leoni marini in questa zona perché cibandosi quasi esclusivamente di salmone arrecavano danni all'industria peschiera. Fortunatamente non se ne fece nulla. La grotta, dicono, è la più grande grotta masina al mondo.

La tappa oggi si conclude a Florence, OR dove troviamo un campeggio appena fuori città. Qui ha inizio la zona delle dune di sabba, il paesaggio subisce un cambiamento brusco da scogliere nere di roccia vulcanica a dune di sabbia finissima alte come colline. Balziamo sulla Vespa e ci addentriano nel cuore del paesino, fino al tramonto, poi fatta scorta di provviste torniamo al camper per preparare la cena e lavoricchiare.

Leoni marini nel porto di Newport.

Che versi! Non sono molto intonati.

Che si tratti di un concerto per noi turisti incuriositi?.

Spiaggia.

Il fiume Alsea confluisce nell'oceano a Waldport.

Rocce vulcaniche.

Le onde ci sbattono contro con forza bruta.

Altre rocce.

Una spiaggia che ci è parsa molto bella.

Qua ha un aspetto pacifico!.

Vista da Capo Perpetua.

Il faro di Capo Perpetua.

Andiamo a vedere i leoni marini.

Eccoli!.

Leoni marini nella grotta.

Arrivo alle dune.
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